L'Assessore Minnenna rinuncia ai compensi: vuole rimanere dirigente CONSOB
Interrogazione a risposta scritta al Ministro del tesoro.
Il sottoscritto Senatore, premesso che:
- nella giornata del 7 Luglio il nuovo Sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha presentato in Campidoglio la sua Giunta Comunale, conferendo l’incarico di Assessore al Bilancio, con delega al controllo delle aziende partecipate, al dott. Marcello Minnenna, attualmente dirigente con il grado di Capoufficio, presso la CONSOB, con una retribuzione annuale di 120.000 Euro;
- l’assessore Minnenna ha reso noto a mezzo stampa di aver rinunciato al compenso previsto per il suo incarico in Giunta;
- secondo informazioni raccolte dall’interrogante, il dott. Minnenna avrebbe già comunicato alla CONSOB la sua intenzione di non ricorrere all’istituto dell’aspettativa, rimanendo per ciò, a pieno titolo, in servizio;
- in sostanza Marcello Minnenna presume sia possibile rimanere in servizio presso la CONSOB e svolgere contestualmente il ruolo di Assessore al Bilancio del Comune di Roma con delega al controllo delle partecipate;
- per quanto è dato ricordare all’interrogante, a nessun dirigente di un organo indipendente come CONSOB o Banca d’Italia è mai venuto in mente di rimanere in servizio, svolgendo contestualmente un ruolo amministrativo e politico;
- l’ufficio del personale della CONSOB dovrà ora valutare la richiesta del dott. Minnenna, farne oggetto di una relazione, da affidare, verosimilmente, alla valutazione finale della Commissione;
- a giudizio dell’interrogante sussistono almeno tre problemi che pesano su questa valutazione finale: in primo lungo pare difficilmente conciliabile lo svolgimento di un ruolo politico e amministrativo, da parte di un dirigente, con l’immagine di indipendenza che deve caratterizzare istituti come la CONSOB, tanto più che nel caso di specie si tratta di un ruolo delegato dal Sindaco e quindi dipendente per intero dalla volontà politica del primo cittadino;
- secondariamente non si comprende attraverso quale meccanismo il dott. Minnenna potrebbe garantire un adeguato livello di presenze e di produttività in un delicatissimo ufficio della CONSOB, gravando sulle sue spalle l’onere di gestire un compito straordinario e assorbente come quello di gestire il bilancio disastrato della capitale d’Italia;
- infine sussiste la delicatissima questione della delega al controllo delle aziende partecipate dal Comune di Roma, fra le quali compare Acea S.p.a. che è regolarmente quotata in Borsa.
E’ evidente che un dirigente in servizio nella Consob non potrebbe occuparsi delle scelte di un’azienda quotata in borsa senza danneggiare l’immagine della CONSOB e quella della stessa ACEA.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Senatore, chiede al Ministro del Tesoro e al Presidente del Consiglio di conoscere quali decisioni intenda assumere la CONSOB di fronte a questa situazione.
Roma, 11 Luglio 2016
Il Senatore
(Andrea Augello)
Interrogazione sul caso Frongia
Se ho capito bene il Sindaco Raggi ha firmato l'ordinanza di nomina a Capo di Gabinetto del suo statistico di fiducia Daniele Frongia.
Per capire come intenda aggirare i contenuti della legge Severino bisogna attendere, però, la delibera, dopo la nomina della Giunta.
Sarà la delibera infatti a chiarire lo status contrattuale e retributivo del beneficiario di tanta attenzione.
Allo stato l'ordinanza pare supportata da un generico parere dell'ANAC che, citando alcuni precedenti, incoraggia l'idea che non sussistano condizioni di inconferibilità.
Ma i precedenti conosciuti, tipo Bologna, hanno di fatto incaricato un funzionario e non un dirigente al ruolo di Capo di gabinetto.
Al contrario il regolamento del Comune di Roma prevede un dirigente con due vice e altri tre dirigenti a lui sottoposti.
Non rimane che attendere la delibera ed eventualmente ricorrere al TAR.
Interrogazione a risposta scritta al Ministro della funzione pubblica
Il sottoscritto Senatore, premesso che:
- il nuovo Sindaco di Roma ha annunciato di aver nominato Capo di Gabinetto il Signor Daniele Frongia, ex informatico e statistico dell'Istat, già consigliere comunale nella scorsa consiliatura e fresco di rielezione, sempre nella lista del Movimento 5 stelle;
- il Capo di Gabinetto è un Dirigente comunale di diretta nomina del Sindaco e ha alle sue dipendenze una struttura di supporto al Primo cittadino con uno o due Vicesegretari e tre direzioni, - per un totale di 5 dirigenti - e circa una cinquantina di dipendenti;
- nonostante questa nomina abbia caratteristiche fiduciarie, valutando le sue implicazioni e la complessità della struttura di supporto del Sindaco di Roma, non pare in alcun modo possa prescindere dalle prescrizioni di cui all'art. 7, comma 2, lettera b del Dlgs 39 2013, che come è noto impediscono alle amministrazioni di nominare Dirigenti ex consiglieri comunali o consiglieri in carica nel Comune interessato;
- l'assunzione viene infatti di norma deliberata ai sensi dell''art.110 del dlgs 267/2000, con specifico riferimento all'art.31 dello Statuto del Comune di Roma, nell'ambito della misura non superiore al 5% del totale della dotazione organica della dirigenza dell'area direttiva;
- allo stesso modo il Capo di gabinetto viene selezionato nel rispetto delle disposizione dell'art. 28 del Regolamento sull'ordinamento degli uffici del Comune di Roma, che disciplina l'assunzione dei Dirigenti di alta specializzazione e, al pari di tutti glia altri Dirigenti, limita il mandato alla durata del mandato del Sindaco;
- il trattamento economico è equiparato al trattamento tabellare previsto per i Dirigenti del comparto regioni autonomie locali dal CCNL, oltre alle indennità di vacanza contrattuali, alla retribuzione di posizione, alla retribuzione di risultato e all'indennità ad personam, per un totale circa di 180.000 euro;
- prevale dunque il profilo di nomina dirigenziale all'interno dell'amministrazione, esplicitamente dichiarato inconferibile dalla lettera del Dlgs 39 2013 per i consiglieri comunali.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Senatore chiede al Ministro della Funzione pubblica quali iniziative intenda assumere di fronte alla decisione del Sindaco di Roma di procedere alla nomina del signor Frongia, determinando un atto amministrativo su cui pesa un forte pregiudizio di nullità.
Roma, 27 Giugno 2016
Il Senatore
(Andrea Augello)
A proposito delle consulenze di Virginia Raggi...
Non ho ritenuto opportuno presentare questa interrogazione nell'ultima settimana di campagna elettorale, perché sarebbe apparsa strumentale e persino complice di una campagna anti Raggi varata in modo assai improvvisato dal PD.
Ora che i giochi sono chiusi, è giunto il momento di dire la verità sulle modalità che hano portato la ASL di Civitavecchia a conferire due contratti ad un avvocato di Roma, per di più escluso dall'albo dei patrocinanti dell'azienda.
Come si può ben vedere compaiono due dirigenti, uno per provvedimento, che hanno legami familiari o elettorali con esponenti politici locali.
Ancora auguri al nuovo Sindaco.
Interrogazione urgente a risposta scritta al Ministro della Sanità
Il sottoscritto Senatore, premesso che:
- Il quotidiano Repubblica ha riportato, il 19 giugno, alcune parziali notizie relativamente agli incarichi conferiti all'avvocato Virginia Raggi dalla ASL Roma F di Civitavecchia;
- secondo alcune informazioni, raccolte dall'interrogante, la vicenda avrebbe avuto inizio il 12 luglio del 2012, per effetto della delibera numero 900 dell'allora Direttore Generale, Dott. Squarcione;
- in quell'occasione l'avvocato Virginia Raggi, che fino a quel momento non aveva mai intrattenuto rapporti con la ASL, veniva selezionata dalla struttura sanitaria per procedere nei confronti del Dott. Giuseppe Crocchianti, "in qualità di titolare dell'omonimo centro di chirurgia ambulatoriale senza ricovero, a recupero del credito dell'azienda USL RM F di 167.888, 10 euro, oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali (omissis), nonché del credito ulteriore di euro 293.641,04 relativo a 308 prestazioni erogate nel periodo dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2011".
- non risulta chiaro per quale ragione sia stato conferito un incarico esterno e, sopratutto, come sia emerso il nome dell'avvocato Virginia Raggi, che per altro aveva al tempo lo studio a Roma e non a Civitavecchia, tra le circa 30.000 alternative possibili tra gli iscritti all'ordine degli avvocati di Roma e provincia;
- della vicenda serbano poca o nulla memoria i vertici dell'azienda di allora e di oggi, anche in considerazione dell'importo relativamente esiguo della remunerazione dell'incarico, pari a circa 8.000 euro;
- ad avviso dell'interrogante, dovrebbe avere idee più chiare la responsabile del procedimento, all'epoca facente parte della UOC, Affari Generali e Legali della ASL RM F di Civitavecchia, Dottoressa Pallotti, nota alle cronache cittadine per le sue esperienze politiche ed elettorali legate al signor Alvaro Balloni, candidato a sindaco nel 2012 con la lista Polo Civico e capace, sorprendentemente, di risultare prima assessore nella giunta di centrodestra del sindaco Moscherini e, dal 2012, assessore del centrosinistra con il sindaco Tidei;
- in particolare la Dottoressa Pallotti presentò la sua candidatura nella lista Balloni (Polo Civico) nel 2012;
- il 31 luglio del 2014 con deliberazione numero 773 la ASL RM F conferisce un secondo incarico, questa volta di 5.000 euro, all'avvocato Virginia Raggi sempre per un recupero di importi indebitamente corrisposti in favore del Dott. Crocchianti;
- questo secondo incarico viene conferito nonostante dall'anno precedente la ASL avesse istituito un albo dei legali esterni, a cui la Raggi non risulta iscritta, al fine di fare ordine nelle procedere relative agli incarichi esterni;
- ancora una volta i vertici dell'azienda non sembrano serbare particolare ricordo sulle ragioni di questo secondo ricorso alla professionalità di Virginia Raggi, violando le procedure interne della ASL previste per gli incarichi esterni;
- ad avviso dell'interrogante potrebbe essere di auto raccogliere informazioni presso l'estensore di quel provvedimento di incarico, Dottoressa Gigliola Tassarotti che, come ricorda il quotidiano Repubblica del 19 giugno, risulta essere la madre di un noto esponente nazionale del Movimento 5 stelle;
- vale la pena ricordare che l'avvocato Raggi non ha ritenuto, nell'auto certificazione presentata in Campidoglio nel dicembre 2014, menzionare questo secondo incarico, a suo dire perché non era stata ancora pagata, nonostante il decreto trasparenza preveda l'obbligo di dichiarare tutti gli incarichi ricevuti da enti pubblici e non soltanto quelli che sono stati saldati.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Senatore chiede al Ministro della Sanità di conoscere:
- quali siano state le procedure di selezione adottate dalle Dirigenti richiamate in premessa per individuare il nominativo dell'avvocato Virginia Raggi come profilo ideale per il conferimento degli incarichi;
- quali siano le giustificazioni presentate dall'amministrazione della ASL per aver conferito il secondo incarico al di fuori dell'albo dei patrocinanti, istituito dalla stessa Direzione aziendale a partire da Gennaio 2013.
Roma 20 giugno
Il Senatore
(Andrea Augello)